Nike
29/09/2020 07:13:31
Post di ALESSIOLa calca era tanta, davanti al panificio Magda, e la bici carica di bagagli non sapevo davvero dove metterla.
Mentre mi guardavo intorno cercando una soluzione, mi si parò davanti un uomo sulla settantina.
Barba incolta, capelli arruffati. Era vestito di stracci, ma aveva lo sguardo sveglio ed un sorriso sincero.
’Vai, te la guardo io’ mi rassicurò, poggiando la mano sulla sella.
’Ok, faccio presto’ gli risposi.
Mi infilai in quella piccola bolgia e dieci minuti più tardi ne uscii con una ruota di focaccia barese bella calda e due Peroni ghiacciate.
Mangiavamo su una panchina di piazza Umberto quando mi chiese ’da dove arrivi?’.
Ero appena sceso dal treno proveniente da Roma.
Rientravo da un viaggio in bici, un mese in giro per colline, borghi e terme, fra Lazio e Toscana.
’Terre meravigliose!’ disse buttando giù un sorso.
Poi aggiunse ’Anche a me piace viaggiare, ma non prendo mezzi, cammino molto’.
Ai piedi aveva le scarpe più logore che avessi mai visto. ’Con quelle non vai da nessuna parte’ dissi. ’Ne prendiamo un paio nuove’. Lui provò a fare il ritroso ma alla fine, entrò in negozio.
Presi delle calze bianche da fargli indossare subito, così da tranquillizzare la commessa.
’Posso provare il 43 delle Niche in vetrina?’ chiese timidamente.
La commessa gliele porse precisando ’Comunque si chiamano Nike.’
Lui le indossò, prima una poi l’altra. ’Ok, perfette. La dea alata alla quale si ispira il marchio è greca, e si chiama Niche. Ma tu puoi chiamarle come ti pare.’ spiegò.
’Ok, ma queste sono americane.’ Replicò la ragazza, piccata.
’Gli americani pronunciano Naichi.’ Rispose lui con l’aria di chi vuol insegnare più che correggere.
’E allora perché tutti le chiamano Nike?’ chiese la commessa definitivamente infastidita.
Una volta fuori dal negozio il vecchio saggio volle salutarmi con queste parole.
’Sei un bravo ragazzo, e viaggi, e parli con tutti. Questo ti salverà. La gente non è tanto diversa da quella povera ragazza, vive nel chiuso del suo posto di lavoro, nel chiuso delle sue amicizie, nel chiuso della TV, nel chiuso dei suoi viaggi organizzati, nel chiuso delle sue paure. Non sa niente poverina. Un tempo anch’io ero così, ma tu ti salverai, ne imparerai di cose. Buon viaggio ragazzo.’
E cominciò a camminare zompettando per mostrarmi quanto gli piacessero le sue nuove Nike, anzi Niche.
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